lunedì, novembre 05, 2018

Slug

Tra le tante parole dell'informatica che sono difficili da tradurre in italiano e — da quello che vedo — anche in altre lingue, c'è «slug».

Lo slug è la parte di URL che identifica univocamente un post di un blog o, in generale, un articolo o una pagina web.

Ad esempio, un articolo intitolato "Darwin e l'evoluzione" potrebbe avere come slug darwin-e-l-evoluzione, parte di un URL come

https://www.example.com/articoli/darwin-e-l-evoluzione

Tipicamente, lo slug contiene solo caratteri minuscoli dell'alfabeto inglese, e i vari segni di punteggiatura, compresi gli spazi, sono trasformati in trattini semplici. Eventuali caratteri con segni diacritici potrebbero essere trasformati nel carattere semplice più simile: ad esempio, "Perché lo studio di Darwin è importante" potrebbe avere come slug perche-lo-studio-di-darwin-e-importante.

Spesso ad occuparsi della generazione dello slug per un articolo è il Content Management System in uso, che al momento della pubblicazione di un articolo propone un determinato valore, poi modificabile dall'autore dell'articolo o dal webmaster.

Per molti linguaggi di programmazione esistono infatti delle funzioni che producono lo slug a partire da una stringa di testo. Al momento in cui scrivo, una ricerca su GitHub mostra 286 risultati per slugify e 1247 per sluggable.

A volte, le funzioni che si occupano di proporre uno slug tengono anche in considerazione l'esigenza di evitare duplicati, aggiungendo un suffisso numerico appropriato, come in un ipotetico darwin-e-l-evoluzione-2 per un secondo articolo intitolato "Darwin e l'evoluzione".

Ma che cosa significa la parola inglese "slug"? Una ricerca su WordReference porta a risultati che nulla sembra abbiano a che fare con il nostro argomento: lumacone, proiettile, pallottola, sorsata, sorso. C'è però un riferimento a una "slug area", termine usato in editoria come "part of a page reserved for printed information".

Su Wikipedia si parla di slug nella pagina inglese dedicata agli URL "puliti", dove si trova un'informazione interessante: a quanto pare, il nome è basato sull'uso che la parola "slug" ha nel mondo editoriale, nel quale indica un nome breve assegnato per uso interno ad un articolo.

Nella pagina di Wikipedia relativa al concetto di slug nell'editoria si ottiene qualche informazione in più: una storia verrebbe etichettata con uno slug durante il processo editoriale che la porta dalla scrittura da parte del reporter alla pubblicazione. Lo slug, secondo quanto previsto dallla guida di stile dell'Associated Press, dovrebbe indicare con una o più parole chiave i contenuti della storia raccontata (a volte con l'aggiunta di codici specifici, come "AM" per indicare che essa va pubblicata nell'edizione del mattino o "CX" per dire che serve a rettificare una storia pubblicata precedentemente).

L'etimologia della parola slug in questo contesto deriva dall'uso della parola slug che era utilizzata per esprimere, nel campo della tipografia con caratteri di piombo, una riga di caratteri.

Interessante il fatto che dal sostantivo slug si sia prodotto il verbo to slugify ma l'aggettivo sluggable e non *slugifiable.

Resta il problema di come eventualmente tradurre il termine in italiano. Da quello che si vede in giro, come spesso accade, la scelta migliore sembrerebbe di utilizzare la parola inglese.

martedì, luglio 03, 2018

"Prossima apertura" secondo Google Translate

Sono molto frequenti i cartelli in cui si informa la potenziale clientela che si sta preparando un nuovo locale, un nuovo negozio, ecc.

Un tempo cartelli di questo genere recavano la scritta "prossima apertura", ma visto che dirlo in italiano pare evidentemente brutto, recentemente ci si è buttati sull'inglese o, meglio, sull'inglese farlocco. Si veda questo cartello apparso recentemente nella mia città, in cui compare la scritta "next opening" al posto del corretto "opening soon":


Mi chiedo se l'autore si sia ispirato ad esempi sbagliati di altri, anche illustri, oppure si sia fidato di quanto ottenuto dando in pasto l'espressione a Google Translate, che incoraggia a fidarsi di quanto proposto con un contrassegno di qualità accompagnato dalla scritta "Questa traduzione è stata controllata dalla Community di Google Traduttore"...