giovedì, giugno 05, 2014

Fatture in formato XML

Da domani chiunque emetterà fatture verso gli organi centrali della pubblica amministrazione in Italia, dovrà obbligatoriamente predisporre la fattura in formato XML.

Il Governo ha anche preparato un sito internet, www.fatturapa.gov.it, che offre la necessaria documentazione. E fin qui tutto bene.

Ma se si vanno a leggere le specifiche, si può vedere che tutti gli elementi previsti dal DTD sono in italiano, o in alcuni casi in un innaturale mix italiano-inglese. L'esempio di una fattura singola con una sola linea di fattura prevede elementi di questo tipo:


<CedentePrestatore>
<DatiAnagrafici>
<IdFiscaleIVA>
<IdPaese>IT</IdPaese>
<IdCodice>01234567890</IdCodice>
</IdFiscaleIVA>
<Anagrafica>
<Denominazione>Societa' alpha S.r.l.</Denominazione>
</Anagrafica>
<RegimeFiscale>RF01</RegimeFiscale>
</DatiAnagrafici>
<Sede>
<Indirizzo>Via Roma</Indirizzo>
<CAP>00166</CAP>
<Comune>Roma</Comune>
<Provincia>RM</Provincia>
<Nazione>IT</Nazione>
</Sede>
<StabileOrganizzazione>
<Indirizzo>Piazza Garibaldi</Indirizzo>
<CAP>00100</CAP>
<Comune>Roma</Comune>
<Provincia>RM</Provincia>
<Nazione>IT</Nazione>
</StabileOrganizzazione>
</CedentePrestatore>

racchiusi in improbabili elementi quali

FatturaElettronicaHeader e FatturaElettronicaBody.

Non sarebbe stato molto meglio avere uno standard informatico in inglese, magari condiviso a livello europeo / internazionale, in modo da agevolare la predisposizione di strumenti software comuni? Va bene la salvaguardia della lingua nazionale, ma questa dovrebbe riguardare l'interfaccia delle applicazioni, non la definizione degli standard con cui sono rappresentati i dati. Provate a pensarci: se un programmatore italiano volesse sviluppare un'applicazione per la generazione di fatture in formato XML per i vari paesi dell'Unione Europea, dovrebbe preoccuparsi di imparare il maltese, il finlandese, l'estone, il lituano, il greco, ecc.?

E poi, magari qualche standard per la definizione in formato XML delle fatture esiste. Per citarne uno, quello preparato dal Consorzio non-profit OASIS, disponibile all'indirizzo docs.oasis-open.org/ubl/os-UBL-2.1/UBL-2.1.html#T-INVOICE. Per quale motivo non si è seguito quello standard? Mi riprometto di indagare, ma per adesso noto che tra le FAQ non ci sono notizie in merito. (Se avete informazioni, segnalatemele e aggiornerò volentieri questo post.)