domenica, settembre 29, 2013

Treno + bici, assurdità tutte italiane

Viaggiare in treno con la bicicletta al seguito può essere un'esperienza molto piacevole, visto che si possono esplorare luoghi relativamente lontani sfruttando due tra i mezzi di trasporto più ecologici.

Purtroppo, per motivi che solo in Italia credo possano esistere, l'esperienza viene resa inutilmente difficoltosa.

1. Al momento della pianificazione del viaggio, bisogna naturalmente scegliere i treni giusti, ossia quelli che consentono il trasporto della bicicletta. Il sito di Trenitalia non consente, nemmeno accedendo alle opzioni avanzate, di effettuare una ricerca dei treni adibiti al trasporto biciclette:


I ciclisti italiani sanno, grazie ad un salutare passaparola, che per ottenere l'informazione desiderata si può però consultare il sito delle ferrovie tedesche, anche in italiano, il quale mostra gli orari di tutta Europa, con l'agognata casellina su cui mettere il desiderato segno di spunta:


2. Al momento di fare il biglietto, bisogna considerare che, per motivi misteriosi che qualcuno dovrebbe spiegare, le emettitrici automatiche presenti in tutte le stazioni non consentono l'acquisto del supplemento bici. Quindi, armatevi di pazienza e mettetevi in fila allo sportello (se è aperto dovete farlo, visto che la regola di acquistare il biglietto in treno senza sovrapprezzo vale solo quando in stazione lo sportello non c'è oppure è chiuso).

3. L'accessibilità delle stazioni ferroviare italiane (e dei treni stessi, a dire il vero) è quella che è, lo sappiamo. Dappertutto troviamo i cartelli "Vietato attraversare i binari. Servirsi del sottopassaggio". Basta aver fatto un viaggio piccolo piccolo al di là delle Alpi per capire che i sottopassaggi a cui si può accedere solo scendendo e salendo dei gradini non sono il massimo che la vita può offrire (soprattutto se la bicicletta è carica con qualche bagaglio sulle borse). Tra l'altro, l'accessibilità riguarda anche persone che devono usare una sedia a rotelle, genitori con un passeggino, ecc. Ma in Italia, naturalmente, le priorità sono altre.

4. Una volta arrivati al binario, rimane un ultimo problema da affrontare. Dove sarà la carrozza adibita al trasporto delle biciclette? In testa o in coda al treno? Non c'è modo di saperlo, perché evidentemente sarebbe troppo difficile comunicare questa informazione negli annunci audio, o nei display dove sono elencati i treni in arrivo/partenza. Quindi, non rimane che tirare una monetina e sperare di azzeccarci. Se non avete fortuna, e vi siete messi in coda quando invece la carrozza portabici è in testa, dovrete correre velocemente sul binario per arrivare a caricare il vostro mezzo in tempo. Però attenzione: non potete pedalare sul marciapiede.

Insomma: meno male che «Trenitalia da sempre si impegna per favorire chi sceglie di sostenere l’ambiente per viaggiare, forte della convinzione che treno+bici sia la soluzione di viaggio più eco-friendly, oltre che sempre più trendy», come afferma il sito web dell'azienda. Figuratevi altrimenti.